Visualizzazione post con etichetta alpinismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta alpinismo. Mostra tutti i post

30 ottobre 2012

TERRE ALTE - I film vincitori del primo festival della montagna a Milano


Come ho già scritto il weekend scorso è stato funestato da pessimo tempo, che ha portato anche la prima neve sulle Alpi. In attesa di rispolverare le ciaspole, il sabato sera Terre Alte è il festival del cinema di montagna di Milano, alla sua prima edizione. 

Il Festival è stato organizzato da Montagna Italia insieme alla Sezione di Milano del Club Alpino Italiano e al Touring Club Italiano. Ecco i film vincitori di questa prima edizioni, scelti tra i 15 filmati della selezione finale del concorso. 

Premio Milano Mountain Film Festival: Voyage au bout de l’hiver di Anne e Erik Lapied - Francia  
Premio Club Alpino Italiano - Sezione di Milano: Linea continua di Hervè Barmasse - Italia  
Premio Touring Club Italiano: Arlberg - the hidden paradise di Heinz Leger - Austria  
Premio Speciale della Giuria: Gypaetus helveticus di Marcel Barelli - Svizzera

24 ottobre 2012

IL SENSO DELLA MONTAGNA di Anatolij Burkeev


‎Le montagne non sono stadi dove soddisfo la mia ambizione di arrivare. Sono cattedrali, grandiose e pure, i templi della mia religione. Mi accosto a loro come qualsiasi essere umano si accosta ad un luogo di venerazione. Sui loro altari mi sforzo di perfezionarmi fisicamente e spiritualmente. In loro presenza tento di comprendere la mia vita, di esorcizzare la vanità, l’avidità e la paura. Dall’alto delle loro vette elevate guardo il mio passato, sogno il futuro, e sento con una particolare intensità il momento presente. Quella lotta rinnova la mia forza e rende chiara la visione. In montagna celebro la creazione, perchè a ogni ascensione rinasco  (Anatolij Nikolaevic Bukreev)

Leggo la citazione che Piero ha postato sulla pagina del nostro gruppo e non posso che condividere lo spirito con cui Anatolij descrive il suo amore per le montagne. Contemporaneamente mi chiedo ma chi è che scrive una cosa tanto profonda rispetto alle vette più elevate. Smanetto un po' in rete e trovo la risposta alla domanda. 

Chi era Anatolij Bukreev? Un alpinista, uno sportivo dotato di qualità atletiche fuori dal comune, uno dei migliori esempi di una scuola di alpinisti misconosciuta ai più, quella sovietica. Ma Bukreev era anche un uomo molto profondo nella sua semplicità. Grazie a capacità fisiche, mentali e morali eccezionali Bukreev riuscì a compiere imprese straordinarie anche sulle vette più estreme, quelle himalayane, ad una velocità ed un ritmo altissimi. Nella sua carriera si possono citare tra le altre 21 vette oltre gli 8.000 metri, di cui 4 volte quella dell'Everest. Era anche un ultrarunner capace di correre in allenamento 90 km. Il resto lo potete leggere su Xrun

Non mi basta e scopro anche che Anatolij Bukreev è anche autore del libro Everest 1996, in cui racconta come è sopravvissuto alla tragedia del '96 sull'Everest, cercando di controbattere alle accuse mosse da Krakauer nel suo libro Aria Sottile. Ma Anatolij riusci solo a rimandare l'appuntamento con la morte di anno. Nel dicembre 1997, insieme a Dimitri Sobolev e a Simone Moro, partì per una spedizione sull'Annapurna, dove avrebbero aperto una nuova via estremamente difficile date le condizioni invernali. 

Il 25 dicembre, durante le prime fasi della spedizione, intorno ai 5700 metri di quota, gli alpinisti furono travolti da una valanga. Moro, che si trovava più in alto e aveva già attraversato la zona più pericolosa, fu trascinato circa 500 metri più in basso e, non trovando più i compagni, rientrò da solo al campo base dal quale fu trasportato in elicottero in ospedale per curare le sue ferite. Fu preparata una spedizione di ricerca per Boukreev e Sobolev, nella speranza che anch'essi fossero usciti dalla valanga e che avessero raggiunto il campo I, a circa 5200 metri. La spedizione di ricerca arrivò sul luogo il 3 gennaio, 10 giorni dopo l'incidente a causa del maltempo, ma non trovò traccia dei due alpinisti, le ricerche furono quindi interrotte. Al campo base dell'Annapurna è stato costruito uno stupa in memoria di Boukreev (qui sotto la foto da WanderLust). 


16 ottobre 2012

RIFUGI E BIVACCHI - Alcuni siti da avere bene a mente


Quando si parte per una escursione in montagna, spesso rifugi e bivacchi (qui sopra una foto della celebre Capanna Margherita sul Monte Rosa) sono spesso i punti di arrivo o di passaggio per ogni tipo di montanaro, dagli alpinisti estremi agli appassionati di trekking. Non faccio fatica ad ammettere che, spesso, l'uscita in montagna viene organizzata proprio per raggiungere un determinato punto di ristoro per i motivi più svariati, come per esempio per una delle meravigliose cene di Serena al Rifugio Griera, sicuramente uno dei luoghi più amati da Trekking&Co.

Qui di seguito vi segnalo alcuni link che possono e devono essere consultati prima di un'escursione, in modo da avere tutte le informazioni necessarie per un uscita piacevole e in tutta sicurezza. Un piccolo vademecum che mi può essere utile, come spero a chiunque lo legga.

Iniziamo dal sito Rifugi e bivacchi, che si prospetta il difficile compito di una mappatura completa dell'arco alpino. Cliccando sulla mappa è possibile evidenziare le diverse aree geografiche fino a scoprire ogni punto di ristoro e pernottamento. 


Per delle notizie più locali, suddivise regione per regione, rimanendo nel Nord-ovest è consigliabile fare un giro su siti come Rifugi Lombardia, Trentinorifugi, Rifugi ValdostaniCai Veneto, Rifugi in Piemonte, più a est Assorifugi e scendendo più a sud Rifugi Appennino.

Ne hai altri? Segna altri link nei commenti!